Le domande che i miei pazienti (soprattutto i runners) mi fanno sullo stretching e sulla sua utilità sono quasi sempre due:
- lo stretching va fatto prima o dopo?
- se non faccio stretching mi infortunio più facilmente?
Fermo restando che lo stretching fatto bene è sicuramente utile (andate a vedere Bob Anderson e il suo libro sull’argomento, che per l’apunto si intitola… Stretching), vediamo cosa ci dice la scienza in merito.
- Lo stretching statico fatto prima della corsa non riduce il rischio di infortunio.
- Lo stretching statico riduce la performance riducendo la running economy e l’efficienza dei muscoli e dei tendini nell’accumolo e rilascio di energia.
- Lo stretching statico fatto post-corsa non sembra migliorare il recupero. Non riduce l’insorgenza di una dolenzia muscolare diffusa (DOMS).
- Fare stretching statico post-corsa non è comunque dannoso: permette di mantenere una flessibilità articolare e facilita il rilassamento del runner dopo un’intensa sessione di allenamento.
- Invece dello stretching pre-corsa curare la fase di riscaldamento con almeno 5-10 minuti di camminata o blando jogging + 6-8 esercizi di drills.
Bene… adesso che avete fatto le facce perplesse e avete controllato su Wikipedia, leggetevi questo interessante infografico e le informazioni nella pagina ufficiale e… meditate sulle credenze… non sempre sonmo corrette… (ah… per inciso la carne greva con l’acido lattico non c’entra proprio nulla… vedi DOMS sopra)